Allarme clima, il 2016 sarà l’anno più caldo della storia del pianeta. Secondo l’agenzia dell’Onu la causa principale sarebbero soprattutto i gas serra.
Di “allarme clima” si parla ormai da molto tempo. E’ difficile, se non impossibile, negare che il problema esista. Soprattutto alla luce del fatto che, a quanto pare, il 2016 sarà con ogni probabilità l’anno più caldo della storia del pianeta. A dirlo è l’agenzia metereologica delle Nazioni Unite, la WMO, che lo ha reso noto durante la conferenza Cop22 di Marrakech sul cambiamento climatico.
Allarme clima, battuto il record del 2015
Il rapporto definitivo sarà pubblicato all’inizio del 2017. “Un altro anno. Un altro record – ha commentato il segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, Petteri Taalas -. Le alte temperature che abbiamo visto nel 2015 si avviano ad essere superate nel 2016. Il calore supplementare del potente El Nino è sparito. Il caldo dal riscaldamento globale continuerà”. Secondo alcuni climatologi i record di temperatura a cascata degli ultimi anni potrebbero rappresentare una sorta di punto di non ritorno a cui dovremo far riferimento nel corso dei prossimi anni, così come è successo tra gli anni ’90 e i 2000.
Gas serra e alti livelli di Co2 tra le cause più preoccupanti
L’allarme arriva a nemmeno un mese dai dati preoccupanti sulla concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera: manca l’ufficialità ma pare proprio che nel 2016 si supererà la media di 400 parti per milione di molecole. Secondo l’agenzia dell’Onu la causa principale del surriscaldamento globale sarebbero i gas serra prodotti dall’azione dell’uomo. Nella conferenza di Marrakech, infatti, si sta discutendo su come contenere l’aumento della temperatura attraverso una diminuzione delle emissioni nocive per l’ambiente, in conformità a quanto stabilito durante la Cop21 di Parigi.
Prospettive future, se agiamo subito c’è ancora speranza
A causa del mutamento climatico è altamente probabile che aumenteranno in maniera esponenziale i profughi climatici, i quali sono ormai il doppio di quelli causati da conflitti e violenze. C’è comunque una speranza: molti studiosi concordano che se agiamo subito per ridurre drasticamente le emissioni di sostanze clima-alteranti è ancora possibile fermare questa tendenza.