In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, Michael Kors ha rilanciato Watch Hunger Stop, la sua campagna per la lotta alla fame nel mondo.
Sembra impossibile ma ancora oggi milioni di persone nel mondo soffrono di fame. Ieri, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, Michael Kors ha presentato una serie di iniziative a sostegno di Watch Hunger Stop, la sua campagna per la lotta contro la fame nel mondo.
Fame nel mondo, un activity tracker per 100 pasti
Giunta ormai al quarto anno, la campagna Watch Hunger Stop ha permesso al Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) di fornire più di 13 milioni di pasti ai bambini bisognosi. Fulcro della campagna di quest’anno è stato il lancio di un esclusivo activity tracker appositamente progettato per supportare Watch Hunger Stop. Il pezzo unico sarà venduta esclusivamente in negozi selezionati e online su MichaelKors.com. Per ogni activity tracker venduto, 100 pasti saranno donati al WFP.
Non mancano poi gli orologi in edizione speciale, anche in questo caso ogni pezzo venduto corrisponde a 100 pasti donati al WFP. Inoltre, come ogni anno, Michael Kors ha disegnato una nuova t-shirt Watch Hunger Stop che sarà donata senza obbligo di acquisto in alcuni negozi selezionati in tutto il mondo: basterà indossare la maglietta e pubblicare un selfie con la t-shirt usando l’hashtag #WatchHungerStop e Michael Kors donerà 25 pasti al WFP.
Insieme al clima cambiano anche alimentazione e agricoltura
È stato proprio questo il messaggio lanciato durante la Giornata mondiale dell’Alimentazione 2016: il clima sta cambiando. Il cibo e l’agricoltura anche. Uno dei maggiori problemi legati al cambiamento climatico è infatti la sicurezza alimentare. I più poveri al mondo, molti dei quali sono contadini, pescatori e pastori, sono stati i più duramente colpiti dall’aumento delle temperature e dalla maggiore frequenza di disastri legati al clima. Allo stesso tempo, la popolazione mondiale è in costante crescita e si prevede raggiungerà i 9,6 miliardi per il 2050. Per soddisfare tale pesante richiesta, i sistemi agricoli e alimentari dovranno adattarsi agli effetti negativi del cambiamento climatico e diventare più resistenti, produttivi e sostenibili. Questo è l’unico modo con cui possiamo garantire il benessere degli ecosistemi e della popolazione rurale e ridurre le emissioni.