“Per certo è di grande compiacimento essere uno scrittore e romanziere, ma un cuoco non gode davvero di una minor gloria”.
Con queste parole Monsieur Dumas nel suo “Dizionario di Cucina” si dilettava nel parlare della sua passione per il cibo e la culinaria, una disciplina per lui non certo minore ed anzi con grande carica erotica. E’ sua infatti la tassonomia sull’appetito che per i nostri appassionati lettori proviamo qui con semplicità a tradurre.
“Ci sono tre tipi di appetito:
1. L’appetito che viene dalla fame. Non fa chiasso per il cibo che lo soddisfa se ce n’è abbastanza […].
2. L’appetito suscitato, fame o non fame, da un piatto succulento proposto al momento giusto, che conferma il proverbio che dice che “l’appetito vien mangiando” […].
3. Il terzo tipo di appetito è quello che viene risvegliato alla fine di un pasto, quando, dopo aver placato la normale fame con le portate principali, e l’ospite è davvero pronto ad alzarsi da tavola senza rimpianti, un delizioso piatto lo cattura con la promessa di un allettante finale, aprendo le vie della sua sensualità”.
Se Monsieur Dumas poteva cucinare alla stessa stregua di come scriveva avrà di certo deliziato stuoli di amanti.