Sara Ficoceli racconta su Repubblica.it che Green is the New Pink. Noi di Greenpink lo sappiamo già da un pezzo, ma fa sempre piacere vedere che anche ai “piani alti” se ne siano accorti 😉
Green is the new Pink, le donne in prima linea nella difesa dell’ambiente. Lo scrive Sara Ficoceli su Repubblica confermando di fatto il lavoro che in questi anni stiamo facendo proprio qui su Love & Culture, il magazine di Greenpink.
Quando siamo partiti con il progetto Greenpink, che comprende il magazine e il nostro piccolo store online dedicato a prodotti naturali e bio, stava iniziando a formarsi e a crescere una consapevolezza green filtrata da una sensibilità pink, per continuare con questo gioco di parole.
Vedere che adesso si tratta di un sentimento diffuso ci inorgoglisce e ci convince sempre di più di aver fatto la scelta giusta.
Noi ci abbiamo sempre creduto e continueremo a crederci, sicure che non esista futuro sostenibile che possa prescindere dal “green” e dal “pink”, convinte che la sostenibilità ambientale e sociale non sia un’utopia ma un obiettivo chiaro da raggiungere in tempi brevi.
Ad affermarlo oggi è addirittura l’Eurispes che in un certo modo certifica tutto il lavoro che abbiamo fatto finora e, soprattutto, che riempie di energia per continuare su questa strada con rinnovato entusiasmo.
Green is the new pink, l’articolo di Repubblica
La realtà è poliglotta, e ama esprimersi in due lingue diverse e complementari: quella fredda e oggettiva dei dati e quella calda e soggettiva delle emozioni.
Per parlare di ambiente e impegnarsi a suo favore occorre conoscere perfettamente entrambi gli idiomi: è fondamentale essere preparati, avere senso pratico, scartabellare con pazienza fasciscoli, imparare a leggere grafici; ma tutto questo lavoro è inutile, se non si possiede una particolare sensibilità. Una sensibilità “ecologista”, “green”.
Ebbene: parafrasando il titolo di una nota serie TV, “green is the new pink”
Perché ad avere in egual misura entrambe le capacità sono – manco a dirlo – soprattutto le donne. […] Le donne – italiane e non solo – con tutto ciò che è “eco” sembrano trovarsi davvero a loro agio.
Lo dice l’Istituto di Studi Politici Economici e Sociali (Eurispes), che nella sua ultima indagine sulle nostre abitudini descrive le italiane come meno consumiste e più attente alla genuinità degli alimenti rispetto agli uomini; lo afferma un sondaggio di Swg, che le vuole attentissime ai temi del risparmio energetico e della raccolta differenziata; e infine lo confermano una serie di interviste raccolte da Huffington Post durante il World Economic Forum di Davos, tanto che il celebre blog americano ha incoronato il sesso femminile come l’astro nascente della lotta ai cambiamenti climatici.