Creatività e Arte sono intimamente connessi alla Produzione Tessile e, attraverso il concetto di “moda”, costituiscono il fulcro del processo sociale e culturale, da cui si afferma l’interdipendenza fra abito, corpo, cultura.
La tessitura è allora l’arte di costruire un tessuto attraverso l’intreccio di fili di trame e ordito che compongono innumerevoli texture, e l’arte tintoria diviene un legame indissolubile tra tendenza, moda e colore.
Creatività, arte si misurano oggi con l’insorgere di un nuovo concetto: il “limite”, che si applica alle risorse ambientali come anche ai fattori sociali. Nel settore tessile e abbigliamento, i “limiti” sono spesso oltrepassati, se non addirittura disconosciuti (per produrre un paio di jeans si usano quasi 11.000 litri di acqua – Chapagain, 2005)
Il nesso creatività-produzione va quindi riletto alla luce di una sfida che è quasi una provocazione: sviluppare il processo creativo accettando i “limiti” ambientali ed umani presenti, e riconoscendo consapevolmente le ricadute delle proprie scelte. Questo non significa imbrigliare la creatività, ma sviluppare un processo creativo etico. Sarà possibile?
Di questo e molto altro se ne discute presso la sede dell’Associazione Jeos. Ce ne parla in particolare Paolo Foglia, responsabile della Ricerca e Sviluppo di ICEA (ente di certificazione etico e ambientale) e che coordina le attività del Tessile Biologico ottenuti da materiali riciclati.