Il cavolfiore è una verdura tipica dell’inverno che, grazie al perfetto equilibrio dei suoi componenti, esercita una benefica azione sulla salute se consumato 2-3 volte a settimana. Questo ortaggio contiene poche calorie, tanta fibra e una grande quantità di vitamine tra le quali possiamo ricordare provitamina A, vitamina A, acido folico, vitamine B1, B2, C, PP e K. Contengono inoltre fosforo, calcio, ferro, zolfo e magnesio. Grazie al contenuto di microelementi il cavolfiore è considerato un antiossidante naturale molto utile nella lotta contro i radicali liberi.
La porzione di consumo consigliata è 150-200 grammi ricordando che le porzioni di verdura al giorno devono essere allmeno 2. Quando si acquista un cavolfiore fate attenzione che sia sodo, senza macchie e ben compatto. Le foglie esterne devono essere croccanti e aderenti alla testa. Un fiore sodo e compatto, con le cimette ben chiuse, è indice di freschezza; la superficie leggermente annerita tradisce una cattiva e prolungata conservazione. Il cavolfiore è infatti un ortaggio delicato, che si deteriora facilmente.
Che uso farne in cucina? I cavolfiori vengono in genere bolliti o cotti a vapore, gratinati, trasformati in mousse o utilizzati come condimento per la pasta o ingrediente di minestre; crudi, si conservano sottaceto o, se particolarmente freschi e teneri, si possono consumare crudi, tuttavia chi soffre di ipotiroidismo dovrebbe gustarli solo cotti, in quanto crudi contengono una sostanza che potrebbe rallentare il lavoro della tiroide.