Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani un articolo davvvero interessante che parlava di una ricerca fatta sugli italiani e l’ecologia “quotidiana”. Perchè si fa presto a dire “eco-friendly” ma come si comportano gli italiani nei confronti dell’ambiente? Nei modi più disparati. Lo rivela Green Intelligence che ha realizzato la ricerca Gli italiani e i prodotti Green, intervistando 4 mila italiani per fotografare quello che è il rapporto con quei prodotti e quei servizi che vengono nominati “verdi”, “green”, “ecosostenibili”. Sono stati proposti 13 comportamenti “eco-friendly” per capire quali risultino i più importanti per gli italiani e il podio è andato a quelli più facili da eseguire, come evitare di sprecare acqua, utilizzare lampadine a basso consumo ed effettuare la raccolta differenziata.
In base alle risposte si è notato che i nostri connazionali possono essere divisi in cinque gruppi.
Il più numeroso è il “vorrei ma non posso” che comprende ben il 47% degli italiani. Si tratta di quelle persone che fanno delle dichiarazioni virtuose che poi però non rispecchiano il loro comportamento. Sono uomini e donne dai 45 anni in su: casalinghe, pensionati, lavoratori dipendenti per lo più diplomati.
Il secondo gruppo per numero sono “gli attenti”, circa il 26% degli italiani che si ritrovano nel motto “faccio la mia parte perchè l’ambiente sia salvaguardato”. Sono più uomini che donne di cultura e status socio economico superiore alla media.
Il terzo gruppo è per il “ci pensi lo stato, il mio impegno personale è inutile”, sono il 13% della popolazione divisi tra uomini e donne sotto i 25 e oltre i 54 anni con licenza media superiore e di classe socio economica medio-bassa.
Il quarto gruppo è dei virtuosi del green, nominati da Green Intelligence VEP, Very Ecological People, è il 9% degli italiani e vivono la loro vita rispettando l’ambiente a 360 gradi, sono uomini e donne dai 25 ai 44 anni, laureati e di classe sociale economica alta.
Infine i NEP, Non Ecological People, diamentralmente opposti ai VEP sono il 5% della popolazione e pensano sia inutile impegnarsi, sarà la tecnologia a risolvere i problemi ambientali. In questo caso sono uomini più che donne, sotto i 25 anni, con licenza media o meno e di classe socio economica bassa.
Quello che emerge dal sondaggio, come dice Bruno Patierno di Green Intelligence è che “la gente chiede che i prezzi dei prodotti green non devono essere superiori a quelli dei prodotti che non hanno pretese ambientali”. Insomma la crisi influisce anche in questo, gli italiani non ritengono accettabile che il rispetto dell’ambiente sia una cosa per ricchi. Deve esserlo per tutti!