I ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa stanno lavorando ad un progetto destinato a rivoluzionare il comparto vivaistico: creare vasi da fiori biodegradabili, economici e capaci al tempo stesso di nutrire la pianta. I vasi “Eco Pot” sono costituiti da una matrice sintetica e da materiale organico di scarto.
Si stima, infatti, che in Italia il settore florovivaistico consumi 440 milioni di vasi in polipropilene all’anno, con tutti i problemi ambientali e di smaltimento dei rifiuti che ciò comporta mentre i vasi definiti biodegradabili, ricavati dal riso o dalla fibra di legno hanno “scarse proprietà meccaniche”.
Il progetto EcoPOt durerà 18 mesi, è finanziato dalla Regione Toscana per 450 mila euro e vede coinvolti anche il dipartimento di Biologia Cellulare e Ambientale dell’Università di Perugia, l’Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo del CNR, 58 aziende florovivaistiche del pistoiese e la società di servizi di Coldiretti Impresa Verde di Pistoia.
“Il nostro obiettivo è quello di realizzare vasi di medie e grandi dimensioni, utilizzando materiali compositi, da noi sviluppati, costituiti da una matrice sintetica biodegradabile e materiale organico di scarto capace, una volta interrato il vaso, di nutrire la pianta durante il processo di degradazione nel terreno”, ha detto Maurizia Seggiani, ricercatrice del dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.