Che l’economia stia cambiando è sotto gli occhi di tutti. Stiamo vivendo un’epoca di cambiamento profondo che è figlio di una consapevolezza diversa che i cosìdetti “consumatori” hanno ormai maturato. Spesso non ci si rende conto che stiamo parlando di persone, che siamo noi i “consumatori” che vediamo citati negli articoli di giornale e nelle statistiche sull’andamento del mercato.
Siamo noi che “consumiamo” quotidianamente, giorno dopo giorno, prodotti di ogni tipo. Ma la grande crisi di questi ultimi dieci anni, ovvero il grande cambiamento in atto nell’economia mondiale, ha fatto sì che oggi noi consumatori non siamo più soltanto un branco di pecore: abbiamo imparato a dire la nostra, a prendere posizioni, a fare scelte precise.
Ecco perché oggi si può parlare di un consumo molto più consapevole rispetto ad appena dieci anni fa: oggi i consumator hanno scelto di avere un ruolo attivo. Lo dimostra uno studio USA realizzato da Cone Communication per cui l’88% dei consumatori è propenso a comprare un prodotto che aiuta l’ambiente o la società. Ma non è finita qui.
L’84% dei consumatori statunitensi infatti parla con i suoi amici dell’impegno sociale di un’azienda, mentre quasi l’80% (79% la cifra esatta) donerebbe volentieri del denaro ad associazioni che vengono sostenute da aziende etiche di cui ci si può fidare.
E naturalmente c’è anche il rovescio della medaglia: quasi il 90% dei consumatori (per la precisione l’88%) non si farebbe problemi a boicottare aziende che mettono in pratica comportamenti eticamente scorretti o irresponsabili.
Ed è qui che entrano in gioco anche i social network perché dall’indagine emerge come i giovani sotto i 24 anni utilizzino i social per rivolgersi in maniera diertta alle aziende, anche per ottenere spiegazioni chiare sulle loro politiche ambientali o di responsabilità sociale.
E sempre il social network è il luogo in cui poi vengono diffuse queste informazioni: il 27% degli utenti infatti le diffonde nei social se si tratta di risposte positive, mentre in caso di risposte negative soltanto il 20% dei consumatori condivide poi le informazioni nei social. C’è inoltre un altro 26% che utilizza la rete per approfondire e per verificare le risposte che gli vengono fornite dalle aziende stesse.
I consumatori americani dunque iniziano a prestare sempre più attenzione all’impatto ambientale e sociale delle aziende e dei loro prodotti, iniziando a distinguere da chi svolge concrete attività sociali e condannando duramente chi invece sfrutta i temi etici come semplici slogan pubblicitari.
L’obiettivo di fondo di questa nuova economia sociale dunque non è più quello di vendere o consumare semplicemente dei prodotti, ma di dar vita ad un circolo virtuoso destinato a rendere il mondo un posto migliore in cui vivere.