#siamotuttipangea è la campagna promossa da Fondazione Pangea Onlus e che da oltre dieci anni si impegna ad aiutare concretamente le donne vittime di discriminazioni e costrette a vivere alle dipendenze di uomini che molto spesso si comportano più come padroni che come mariti o padri.
Pangea con le donne per rendere più bello il mondo
L’idea del progetto “Siamo tutti Pangea” nasce con l’obiettivo di inaugurare una scuola per parrucchiere destinata alle donne disabili di Calcutta che, imparando un mestiere, avranno l’occasione di diventare autonome. Sono state queste stesse donne a chiedere di voler imparare a diventare parrucchiere ed estetiste, ed è facile intuire il perché: vogliono sentirsi belle e portare la bellezza ad altre donne che come loro lottano ogni giorno contro la doppia discriminazione di cui sono vittime. Per questo motivo Pangea ha scelto di coinvolgere nel progetto proprio gli operatori della bellezza che tutti i giorni lavorano per migliorare l’aspetto e l’umore delle persone, soprattutto delle donne.
Charity 2.0, online e offline insieme
Per l’occasione la onlus ha creato una serie di quattro bracciali con un simbolo, il Nodo di Pangea, che ha il compito di farci riflettere sulle difficili situazioni che tante donne nel mondo sono costrette ad affrontare. I bracciali si possono acquistare con venti euro presso i saloni e i centri estetici che hanno aderito all’iniziativa esponendo in vetrina il marchio solidale #siamotuttipangea. Attraverso un’applicazione sviluppata dal team di Eggon inoltre è possibile rendere virale ogni donazione, monitorando quanti soldi vengono donati per ogni progetto e il valore positivo di ogni singola azione, oltre naturalmente alla possibilità di condividere nei social network l’intera campagna.
Anche l’attrice Maria Grazia Cucinotta ha creduto in questa campagna accettando di assumere il ruolo di madrina. A coordinare l’attività della onlus è invece Simona Lanzoni, la vicepresidente di Pangea, una donna che si occupa da molti anni di contrastare le precarie condizioni femminili in paesi asiatici come l’India, l’Afghanistan e il Nepal.
La condizione femminile in India
Simona Lanzoni ha spiegato che l’India in particolare è una terra di grandi contraddizioni in cui coesistono grandi ricchezze e altrettanto grandi situazioni di miseria. Purtroppo molto spesso le donne si collocano nelle aree molto povere del paese e soltanto per il fatto di essere femmine vivono discriminazioni e violenze quotidiane. Spesso basterebbe applicare le convenzioni internazionali in ogni Paese per migliorare la situazione. Occorre lavorare affinché le donne possano alzare la voce per avere i loro diritti. Servono maggior partecipazione e rispetto. Servono soprattutto soldi, che invece mancano quasi sempre. Con un bracciale, intanto, si può dare una mano, almeno a Calcutta.
Maggiori informazioni su Siamo tutti Pangea sono disponibili sul sito ufficiale