Il network di Gender Responsible Tourism parlerà per la prima volta nell’ambito del World Travel Market (WTM – www.wtmlondon.com), dal 5 all’ 8 novembre a Londra. A crearlo è stata un’italiana: “Le donne sono numerose e brave in ambito turistico. Dove lavorano, il contesto sociale ed economico migliora”
ROMA – Di turismo responsabile abbiamo sentito parlare spesso, ma il turismo responsabile di genere è una davvero novità. Tutta italiana. A creare Gender Responsible Tourism 1 (GRT), organizzazione ad hoc, è infatti stata un’italiana, Iaia Pedemonte, giornalista esperta di turismo, che qualche anno fa ha avuto l’intuizione di legare questo mondo a quello femminile. “Perché le donne si coniugano perfettamente con tutto ciò che riguarda il turismo. Sono creative, sensibili, costruttive. E dato che, mediamente, guadagnano meno degli uomini e, in alcuni Paesi, soffrono importanti discriminazioni, ho pensato che puntare sul turismo per dare loro un’opportunità di vita migliore sarebbe stato uno strumento concreto”.
L’appuntamento di Londra. Grazie a questa iniziativa, di turismo responsabile di genere si parlerà quest’anno per la prima volta nell’ambito del World Travel Market (WTM 2, dal 5 all’8 novembre a Londra, la più grande fiera mondiale del turismo. A parlare saranno direttamente loro, le donne del network Gender responsible tourism, studiose dei Criteri di genere nel turismo responsabile. “E’ importante discuterne – continua Pedemonte – perché è un tema dalle grandi potenzialità, uno strumento per rafforzare le pari opportunità e l’occupazione, e quindi lo sviluppo sociale”.
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