Mano pesante del governo mauritano contro chi produce, commercializza e usa sacchetti di plastica. Con l’inizio dell’anno è entrata in vigore la legge che vieta la produzione e l’uso degli shopper derivati dal petrolio, ritenuti una “importante causa di mortalità per il bestiame e le specie marine”, dal momento che la maggior parte dei contenitori di questo tipo non vengono raccolti, ma abbandonati nell’ambiente naturale, terrestre e marino.
Le statistiche ufficiali dicono che ben il 25% dei rifiuti prodotti annualmente dalla città di Nouakchott è di plastica. Una decisione scaturita dall’intento di inquinare di meno e di salvare gli animali dall’incuria dell’uomo.Le buste di plastica sono purtroppo diffuse in tutto il mondo e solo di recente si stanno trovando soluzioni per non produrle e non utilizzarle: basta sostituirle con borse di stoffa, di carta o di qualsiasi altro materiale riutilizzabile. Un piccolo grande cambiamento nelle nostri abitudini che però può voler dire davvero tanto!
La legge in Mauritania prevede, in caso di violazione, condanne sino a un anno di reclusione, oltre a pesanti ammende. Secondo il ministro mauritano dell’Ambiente, nello stomaco dell’80% dei bovini abbattuti nei mattatoi del paese sono stati trovati sacchetti di plastica, materiale che rappresenta il 25% delle 56mila tonnellate di rifiuti prodotti, ogni anno, nella capitale Nouakchott.