I costi sostenuti dalle micro e piccole imprese sono aumentati a due cifre nell’arco degli ultimi anni, questa volta non a causa dell’aumento delle materie prime, ma per una componenete fiscale che premia e favorisce le grandi industrie mai sazie di energia. Arrivano così agevolazioni ai pochi e grandi gruppi industriali a discapito delle imprese più piccole.
Possiamo infatti constatare che il costo energetico per micro-piccole imprese è superiore del 25% alla media Ue per arrivare al 100% in più rispetto alla Francia. Pesantissima infatti è la componenete fiscale, con l’imposizione regressiva a vantaggio dei grandi consumatori energetici, come nel caso dell’elettricità circa 85 mln di euro annui, che copre appena il 4,4% del gettito, arrivano dalle grandi industrie che consumano quasi un quarto dell’energia totale.
Si riesce chiaramente a capire che la quasi totalità del gettito sulle imposte energetiche è sostenuta quasi per intero dalle piccole imprese. Volendo fare due conti basti pensare che le mega aziende pagano meno di 2 euro per 1.000 kWh, mentre per i piccoli consumatori l’incidenza è di 12 euro per mille kWh.
È sempre difficile vedere la totalità delle cose in argomenti così complessi, certo si dovrebbe andare più a fondo nel considerare l’energia, la sua origine, l’efficienza, l’uso. Ad ogni modo quelle date da Confcommercio sono cifre che possono far pensare e si spera, stimolare un approfondimento oltre che la ricerca, per tutti noi, di un quadro vero e non di parte.