Si è conclusa da poco la ventesima edizione di Comuni Ricicloni, la bella iniziativa di Legambiente che premia i comuni italiani più virtuosi nella raccolta differenziata dei rifiuti.
Sono 1293 i comuni che praticano la raccolta differenziata, e cioè il 16,8% di tutti i comuni italiani che rappresentano quasi 8 milioni di cittadini. Si tratta dunque del 13% della popolazione nazionale che ha scelto di mettere da parte il vecchio e obsoleto cassoneto per riciclare i propri rifiuti.
Ponte delle Alpi, comune di circa 8.500 abitanti in provincia di Belluno, si aggiudica il primo posto assoluto nella classifica nazionale, mentre per quanto riguarda le varie aree geografiche spiccano Belluno e Salerno.
Tra i comuni sopra i 10mila abitanti si distinguono al Nord Zero Branco (TV), al Centro Serravalle Pistoiese (PT) e al Sud il Comune di Monte di Procida (Na). Per la categoria con meno di 10mila abitanti vincono Sant’Orsola Terme (Tv) per il Nord, Montelupone (MC) per il Centro e Casal Velino (SA) per il Sud.
Le tre regioni a maggior concentrazione di Comuni Ricicloni sono il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Seguono poi Marche, Lombardia e Piemonte e all’ottavo posto la Campania, prima Regione del Sud.
La novità dell’edizione 2013 è rappresentata dal fatto che in italiano esistono molte realtà che vanno oltre il 65% di raccolta differenziata e riciclata, con punte di assoluta eccellenza: stiamo parlando di comunie rifiuti free in cui si è riusciti a ridurre del 90% la quantità di rifiuti da smaltire. In totale sono 330 comuni che sono riusciti a produrre appena 75 chili per abitante di rifiuto secco indifferenziato in un anno, un risultato davvero straordinario.
Per ottenere questi obiettivi i modi sono diversi: c’è chi utilizza la raccolta porta a porta, chi ha una modalità particolare di tariffazione del servizio (197 sono a tariffa puntuale, 29 normalizzata e 104 a tassa), ma anche il rendere i cittadini più responsabili attraverso una comunicazione ad hoc. Infine ci sono le politiche fiscali che rendono tutto molto semplice e diretto: se inquini di più paghi di più.
Purtroppo le grandi città sono molto indietro, con appena due capoluoghi di provincia al sud e quattro al nord che raggiungno l’obiettivo del 65% di rifiuti.