Melissa Monroe, 25 anni, una laurea e un lavoro come centralinista al call center dei pompieri. Nel 2011 diventa mamma ma il suo compagno dopo poco la lascia. Per non lasciare da solo il figlioletto di notte chiede un part-time che però i pompeiri non possono darle. Rimane perciò senza lavoro, le bollette da pagare e un figlio da crescere. La situazione è davvero difficile tanto che decide di vendere l’auto, il televisore, poi la chitarra elettrica e per limitare i consumi sceglie di rinunciare all’acqua calda e di staccare la corrente elettrica usando solo delle candele.
Disoccupata, affamata e a casa tutto il giorno ha un’idea: raccontare tutta la sua storia in un blog che chiama “A girl called Jack”. In poco tempo il suo blog conquista un gran numero di fans nel web tanto che anche i giornali inglesi si interessano della sua situazione, tipico esempio della “nuova povert” di un’Inghilterra uscita dalla recessione, secondo le statistiche, ma in cui molte persone non sono più tornate agli standard di un tempo.
Le sue ricette da una sterlina al giorno, questo era il suo budget di sopravvivenza, hanno fatto si che il Guardian le concedesse una rubrica di “cucina povera” intitolata Jack Monroe’s low cost recipes.
Ora Melissa/Jack ha 31mila seguaci su Twitter, un contratto per un libro di ricette che le ha fruttato 25mila sterline (30mila euro) di anticipo e un altro con la catena di supermarket Sainsbury per spiegare appunto ai consumatori come cucinare cose buone spendendo poco. E il partito laburista le ha chiesto di fare da “ambasciatrice” della sua campagna contro il rialzo dei prezzi energetici. Che sia il caso di dire tutto è bene quel che finisce bene? 🙂