L’ascolto della musica può attivare diverse parti del nostro cervello, a seconda che si tratti di un brano conosciuto o no, che sia allegro o maliconico, suonato in chiave maggiore o minore o che abbia un testo. Richiede un po’ della nostra attenzione ma è anche in grado di motivarci in quello che stiamo facendo e migliorare l’umore.
Le attività perfette per essere accompagnate da un sottofondo musicale sono quelle ripetitive, che richiedono una certa concentrazione ma un livello piuttosto basso di processi mentali, scrive Quartz. Uno studio del 1972 – che poi è diventato un punto di riferimento dell’ergonomia applicata (la scienza che studia l’interazione tra individui e tecnologie) – rilevava che gli operai delle fabbriche lavoravano meglio se in sottofondo potevano percepire melodie allegre e in levare, che coprivano almeno in parte i rumori di fondo delle macchine.
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