L’eccellenza dell’agricoltura biologica in Italia
L’eccellenza dell’agricoltura biologica in Italia, un settore in cui il Made in Italy va fortissimo
L’agricoltura biologica in Italia è una vera e propria eccellenza nazionale, un settore in forte crescita a dispetto della crisi che invece continua a investrie il nostro Paese (e non solo).
L’agricoltura biologica in Italia infatti oggi vale più di 3 mliardi di euro, ma al di là dell’aspetto economico ci piace sottolineare l’enorme importanza del comparto biologico dato che si tratta di un settore fondamentale per preservare la biodiversità.
I prodotti bio sono sempre di più un marchio di fabbrica del Made in Italy che funziona, dell’Italia migliore che investe nel futuro, nella qualità e nella sostenibilità. I dati più recenti parlano di quasi 50mila aziende biologiche nel nostro Paese, cifra che comprende sia i produttori “only bio” sia le aziende che hanno una parte della produzione bio, oppure quelle che si occupano di distribuire i prodotti provenienti da agricoltura biologica.
L’agricoltura biologica in Italia è prevalentemente al Sud, seguono il Centro e il Nord. Si tratta di numeri importanti anche a livello Europeo, con l’Italia che è senza dubbio una delle principali realtà a livello continentale per quanto riguarda il bio. Secondo l’AIAB, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, in Italia un’azienda su tre ha scelto di produrre bio.
Gli unici paesi che hanno una produzione bio superiore all’Italia sono l’Australia, l’Argentina, gli Stati Uniti, la Cina e la Spagna, tutti paesi che hanno una superfice nettamente superiore a quella italiana.
L’agricoltura biologica in Italia in termini di superfici coltivate vale circa il 10% del territorio con aziende che hanno uno standard di produzione compreso tra gli 8mila e i 100mila euro. È interessante sottolineare che la maggior parte delle aziende sono quelle cosidette “coltivazioni permanente” (più del 50%) anche se possono contare su una superficie agricola utile che rappresenta appena il 24% di quella totale.
Segnali positivi e che ci fanno ben sperare anche in questo momento di crisi: coltivare bio significa infatti non solo garantire prodotti di qualità, buoni e che fanno bene ai consumatori, ma anche rispettare il ciclo naturale dei terreni instaurando un circolo virtuoso che conviene a tutti, ambiente in primis.