Le Paralimpiadi Rio 2016 saranno la quindicesima edizione dei giochi estivi dedicati ad atleti con disabilità. Un’avventura partita allo stadio del Maracanà che, dopo lo sfavillante spettacolo dello scorso 5 agosto, ha ospitato un’altra splendida cerimonia di apertura. Duemila performer brasiliani dopo 6 mesi di prove si sono esibiti in uno show di tre ore dando vita ad un’atmosfera tipicamente carnevalesca.
Paralimpiadi Rio 2016, l’Italia schiera la “carica dei 101”
Le gare iniziate ieri si concluderanno il 18 settembre con la maratona. In mezzo, la promessa di uno spettacolo senza precedenti con gli ingressi di canoa e triathlon fra le discipline in gara. La squadra azzurra si è presentata come “la carica dei 101”: Alex Zanardi arriva a Rio dopo due ori e un argento conquistati quattro anni fa a Londra nell’handbike, mentre la lombarda Martina Caironi nel 2012 si aggiudicò la medaglia d’oro nei 100 piani.
Il nome “nuovo” è quello di Beatrice “Bebe” Vio: classe 1997, già due ori agli Europei e uno ai Mondiali, ora è in cerca della medaglia più prestigiosa anche in Brasile.
L’origine delle Paralimpiadi, una storia recente
L’introduzione dello sport nell’ambito della disabilità ha avuto inizio durante la Seconda guerra mondiale, quando ci si è resi conto che i tradizionali metodi di riabilitazione non erano più sufficienti per le necessità mediche e psicologiche dei civili e dei soldati rimasti menomati durante il conflitto. Fu il medico Ludwig Guttmann, neurologo e neurochirurgo immigrato dalla Germania, ad introdurre lo sport come forma di ricreazione e aiuto per la riabilitazione nel centro per lesioni spinali da lui fondato in Gran Bretagna.
Da quel momento iniziarono ad essere disputate gare sportive che porteranno alla nascita delle Paralimpiadi vere e proprie. Le prime si svolsero a Roma nel 1960, anche se il termine ufficiale “Paralimpiadi” (dal suffisso greco “para” nel senso di parallelo) è stato adottato nel 1988.